Il suo racconto partirà dalla prima lunga avventura, la traversata alpinistica delle Alpi da mare a mare compiuta a 19 anni, proseguendo alla scoperta degli spazi selvaggi delle terre nordiche, percorse in lungo e in largo, fino a una svolta indimenticabile: dal 1998 ha scoperto di saper attraversare terre impervie interpretandole esclusivamente con occhi e facoltà umani, in vero isolamento nell’ambiente, senza Gps, strumenti ricetrasmittenti, mappe, bussola e orologio, mostrando che nel rapporto concreto fra uomo e natura si trovano molte soluzioni che la civiltà ipertecnologica ha dimenticato. L'intera esperienza di Michieli testimonia come togliere aiuti tecnologici superflui favorisca ricchezza e intensità della relazione col mondo naturale, dove per trovare e trovarsi occorre accettare l'ipotesi di perdersi.
in caso di maltempo presso Biblioteca Civica G. Bedeschi.